Lavoriamo per sottrarre il territorio dagli assalti del cemento, tutelare e valorizzare le ricchezze culturali e naturali, difendere la legalità, i diritti e la salute dei cittadini.
Perché il FAI – Fondo Ambiente Italiano e il WWF Italia decidono di elaborare insieme un Dossier sul Consumo di Suolo? La collaborazione tra FAI e WWF di per sé spiega la logica che ha ispirato la scrittura del Dossier allegato, infatti, reciprocamente uniti dall’obiettivo della tutela e della salvaguardia del territorio, FAI e WWF riescono insieme a coniugare una lettura del territorio che lega profondamente interessi paesaggistici (territorio inteso nella sua valenza storico-culturale) e ambientali (tutela della biodiversità).
La lettura in filigrana del presente Dossier ci restituisce un quadro del territorio italiano di estrema gravità, e alla soglia della irreversibilità. Con questo animo il presente Dossier ha preso le mosse da una ricerca promossa dall’Università dell’Aquila (in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, con l’Osservatorio per la Biodiversità, il Paesaggio Rurale e il Progetto sostenibile della Regione Umbria e con WWF Italia) che ha prima messo a punto uno strumento tecnico (GIS) in grado di semi-automatizzare la procedura di estrazione delle superfici urbanizzate dalle cartografie raster e, successivamente, consentito di fotografare le tendenze delle superfici edificate e accessorie. Nelle Regioni fino ad ora analizzate (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche Molise, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta) emerge una ampiezza notevole delle differenze di copertura urbana tra gli anni ’50 e dopo il 2000. Una proiezione dei dati finora disponibili sull’intero territorio nazionale conduce ad una superficie media di conversione giornaliera pari ad oltre 75 ha/g, il che porta ad uno scenario di circa 600.000 ha di superfici impermeabilizzate nei prossimi vent’anni.
Dato questo che può essere schematicamente rappresentato con un quadrato di circa 80 km di lato.
FAI e WWF non pensano che questa dinamica sia irreversibile. Non è però possibile attendere ancora per invertire la tendenza; anche adottando adeguati provvedimenti normativi e strumenti pianificatori ed operativi nell’azione delle pubbliche amministrazioni analogamente a quanto, come evidenziato nel Dossier, hanno fatto altri paesi europei. In un recente documento della Commissione Europea (“Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse”, settembre 2011) viene posto l’anno 2050 come termine entro il quale “non edificare più su nuove
aree”. Per fare ciò la Commissione indica che nel periodo 2000-2020 occorre che l’occupazione di nuove terre sia ridotta in media di 800 km2.
Proprio per fare in modo che il nostro Paese risponda con interventi adeguati all’emergenza in atto e alle richieste che ci vengono dall’Europa, FAI e WWF hanno provveduto all’elaborazione di proprie proposte di contrasto al Consumo di Suolo, che sono raccolte nel capitolo finale del presente Dossier. Moratoria sul nuovo edificato in attesa della definitiva redazione dei nuovi piani paesaggistici.
FAI e WWF sono consapevoli che questo Dossier si inserisce in un vivo ed ampio dibattito sul tema, dibattito che è in corso da qualche anno, e al quale intendono contribuire con nuovi spunti; auspicando che sia finalmente la politica, vero “convitato di pietra”, a prendere pienamente coscienza che ogni ulteriore ritardo è un privilegio che l’Italia non può permettersi, se non vuole perdere l’unico suo bene che la identifica e che nessuna misura economica o finanziaria potrà soddisfare.
Fulco Pratesi
Presidente Onorario WWF Italia
Stefano Leoni
Presidente WWF
Giulia Maria Mozzoni Crespi
Presidente Onorario FAI
Ilaria Borletti Buitoni
Italia Presidente FAI
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